Muri dell'oltrepò |
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Written by Administrator |
Tuesday, 06 May 2008 14:14 |
Maggio 2008. In una bella giornata di sole si corre la prima edizione, forse seconda, dei Muri dell'Oltrepò, oggi promossa a rango di classicissima. Ideatore tracciatore del percorso il vulcanico e (ciclisticamente) perverso Fulvio Gambaro, noto ai più come "Il Fachiro". La Drop mostra il suo lato randagio partecipando in massa, al seguito dei veterani Manola Pasini e Roberto Maggioni.
Torricelle Vergiate, protagoniste di oggi le salite. A fine giornata l'altimetro registrerà 4000 metri di dislivello, dieci scalate aspre, alcune delle quali veri e propri muri. Nel piazzale occhi puntati sulle gambe di Carletto, due querce pelose che sembrano ai più il prodotto di anni di culturismo. Valutati i fatti, concesse le attenuanti, seduta stante viene lanciato un ultimatum di due mesi al campione di Fulvio Testi per tornare competitivo e nella forma migliore. Il gruppo procede silenzioso tra le prime colline dell'oltrepò quando è scosso da un brivido. Sullo sfondo la presenza minacciosa del muro di Fortunago. L'inclinometro segna 23. Qualcuno sale a piedi. Per la cronaca, non ha la maglia Drop. Dopo vari su e giù e qualche sosta bar si affronta la salita di Guardamonte, per "scollinare" in val Curone. Maggioni è uno schiacciasassi. In preda a un furore agonistico disumano attacca e "massacra" (parole sue) Sandrone su ogni salita. Mantenendo al contempo la lucidità per sciorinare numeri e statistiche in tempo reale. Come il calcolo delle percentuali di percorso già compiuti in undicesimi, correlato alle percentuali altimetriche e alle diverse variabili in gioco. Ma chi l'ha inventato il Maggioni! Lele Dinoia, unico possessore di un inclinometro, viene assalito dopo ogni salita con le domande più bizzarre sulle pendenze istantanee. Trai più attivi, manco a dirlo, Maggioni. Intorno al chilometro 130 Carletto e Riccardo gettano la spugna. Ne hanno abbastanza; tagliano verso Torricelle nonostante l'incitamento convinto dei compagni che li vedono andare. Alcuni di loro con una punta di invidia. Si affronta una nuova salita. Il Mago nel tratto più duro vede nero. Un annebbiamento di pochi secondi che lo proietta in un'altra dimensione, probabilmente extra-sensoriale. Il dibattito che segue mostra il gruppo sconcertato e diviso in due tronconi. C'è chi sostiene la teoria razionalista del calo di pressione, dovuto a una commistione di fatica e calore. E chi insiste piuttosto nel leggere in questo cedimento una vera crisi mistica. Paladino di questa tesi Massimo Gerosa, nome di battaglia Cavallo Pazzo! Divisi sulle cause, concordi sulla soluzione! Quella testa calda di Sandrone va messa senza indugio sotto una fonte d'acqua gelata! Cosi facendo, assistemmo in diretta alla resurrazione dell'atleta. Il bilancio finale sarà di undici ore di TDB (per i distratti trattasi dell'unità di misura ideata da Robi Maggioni .. il famoso ormai Tempo di Bicicletta). L'epilogo segue il consueto copione, un paio di birrette, chiacchere, risate e diffusa soddisfazione.
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Last Updated on Friday, 21 March 2014 22:08 |